Sivanananda, 27, 28 Gennaio



Swami Sivananda, 27 Gennaio
"L'IRA"
Quando sei in collera, allontanati immediatamente dal posto in cui ti trovi, fatti una lunga camminata, stai via per una mezz'ora; ripeti il sacro mantra "Om Shānti" centootto volte, vedrai che l'ira si placherà. Un altro modo è di contare da uno a trenta, anche allora l'ira si placa. Quando l'ira sta per farsi strada, osserva il silenzio, non pronunciare mai una parola aspra; cerca di troncarla prima che emerga dal subconscio.
Dovrai prestare attenzione, perché cercherà di venir fuori all'improvviso. Ma, prima che l'ira si manifesti nella mente, c'è l'agitazione; se ti sforzi di sottomettere l'ira, anche l'odio si placa. Allora, può rimanere dell'impazienza nella mente: evita anche questo turbamento più lieve; per uno che vuole condurre una vita divina, anche questo è un ostacolo serio. L'irritabilità è una debolezza mentale: eliminala praticando la tolleranza, la compassione e l'amore. La calma è la via diretta per la realizzazione di Brahman o l'assoluto.
Mantieni la mente sempre in equilibrio, in armonia; chiudi gli occhi, entra in profondità nella sorgente divina, senti la presenza di Dio, ripeti il suo nome e ricordati di Lui in ogni momento, otterrai un'immensa forza spirituale. Medita presto al mattino, prima di incontrare le altre persone, poi sollevati al di sopra delle mille e una cosa che ti potrebbero irritare nella tua vita quotidiana; solo allora vivrai in concordia ed armonia, solo allora riuscirai a fare cose meravigliose.

****************

Perdiamo molto tempo adirandoci, spesso per piccole cose; l'intero sistema nervoso è scosso e agitato. Se quest'ira viene controllata per mezzo della purezza, della pazienza, dell'amore e dell'inchiesta (viciāra), possiamo smuovere il mondo. L'ira si manifesta così improvvisamente che è difficile controllarla. Gli impulsi che genera sono così forti che c'influenzano profondamente. Controlla l'ira. Controlla la mente.

Swami Sivananda, 28 Gennaio
"DISTRUGGI L'INVIDIA"

Vi sono tre modi di distruggere l'invidia. Uno è pensare: "Tutto il mondo, con i suoi piaceri, le ricchezze e le comodità è illusorio. Cosa posso ottenere invidiando un altro?" Pensando seriamente a questo, diverse volte al giorno, la vritti, cioè il pensiero o il sentimento dell'invidia, lentamente muore; questa vritti dell'invidia o della gelosia è radicata in profondità, è la radice di ogni tormento.
Il secondo modo è di avere un sentimento di fratellanza universale. Non sei invidioso di un tuo amico intimo o di un fratello che ti vuole bene, perché sei diventato uno con loro, perciò senti che tutto quello che appartiene a loro è anche tuo. Fa la stessa cosa con ognuno; ama ogni persona come tuo fratello o amico, allora non ti sentirai invidioso.
Il terzo modo per distruggere l'invidia è per uno stadio più avanzato. Ripeti la formula: "Io sono il tutto"  "Io sono tutto in tutti". Pensa che, non esiste altro che l'ātman, il tuo stesso sé dappertutto. L'invidia e la gelosia svaniranno lentamente e avrai esperienza di una gioia infinita.
Quello che vediamo in altre persone è il nostro stesso riflesso, ma scioccamente immaginiamo che siano persone diverse e lottiamo contro di loro. Entriamo in conflitto con loro a causa di sentimenti di odio e gelosia.
Il discernimento spirituale è di grande necessità: dove c'è la dualità, a causa dell'ignoranza, vediamo tutte le cose separate dal sé, dall'ātman. Quando invece tutto è visto come il sé, non c'è neanche un atomo che sia differente dal sé. La dualità è la radice dell'infelicità; realizza la coscienza non-dualistica e otterrai la beatitudine eterna.
Il tuo atteggiamento verso il mondo dovrebbe essere come quello che hai con te stesso. Per riuscire, in maniera duratura, a vedere il mondo in questo nuovo ordine, occorre una forza di carattere che si ottiene con l'autocontrollo; chi è puro e possiede l'autocontrollo è sempre in pace e la sua vita è piena di successi.