Swami Sivananda, 25 Marzo - IL DONO SUPREMO
Lo yoga è il dono più grande dell’India al mondo intero. Lo yoga non entra in conflitto con la scienza ma le è di supplemento; è un metodo per raggiungere la perfezione attraverso il controllo dei vari elementi, sia fisici che psichici, della natura umana.
Lo yoga è la scienza suprema per contattare la realtà, è la perfezione nell’azione, è equanimità nel proprio atteggiamento, è la pace perfetta. Yoga è unione con Dio.
Lo yoga non è qualcosa che uno semplicemente ascolta ma è qualcosa che va assimilata e messa in pratica nella vita di ogni giorno. La pratica dello yoga permette a uno di realizzare l’unità con il mondo intero; significa vivere in sintonia con Dio.
Yoga significa aderire ai principi della verità ed evitare il sentiero dell’illusione. Lo yoga è una scienza indicata per lo studio da parte delle persone riflessive. E’ per quelli che sono convinti che il mondo dei sensi non abbia nulla di sostanziale da offrire.
Lo Yoga è un processo di continua trasformazione. La perfezione interiore della realizzazione del Sé può solo essere rivelata attraverso l’esperienza; questo avviene solo progressivamente. La trasformazione della propria personalità è ottenuta per gradi.
Mentre progredisci nello yoga, l’ego viene progressivamente rimpiazzato dallo spirito; è attraverso lo spirito che la volontà di Dio agisce. Attraverso la pratica dello yoga, il sādhaka o ricercatore viene liberato dalla tirannia della mente inferiore e diventa divino. In uno stadio successivo la trasformazione prende la forma di una sempre maggiore apertura dello spirito.
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Un maestro o un guru è indispensabile per la pratica dello yoga. L’aspirante dev’essere umile, semplice, gentile, educato, tollerante, grato e generoso. Non avrete successo nello yoga se desiderate ottenere i poteri psichici. Lo yoga non consiste nel sedersi a gambe incrociate per sei ore, né nel cercare di fermare il battito cardiaco e neanche nel farsi seppellire sotto terra per una settimana o un mese.
